2 aprile 2016: Cambiare le pensioni. Dare lavoro ai giovani
Il ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento può essere una prima risposta generalizzata che consente di venire incontro, anche se par- zialmente, alle esigenze di chi svolge lavori più faticosi e pesanti.
Occorre, tuttavia, ripensare la normativa, estendendo la platea dei beneficiari e i settori coinvolti nel concetto di “usura”,e rivedere le modalità e i criteri per il calcolo della pensione, in modo che i coeffi cienti di trasformazione riflettano la diff erente aspettativa di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, in base all’attività svolta.
Tutelare le pensioni in essere
Le continue manomissioni del meccanismo di perequazione operate dai go- verni che si sono succeduti negli anni non hanno rispettato i diritti dei pensionati e hanno considerato la rivalutazione come se fosse un privilegio e non, come realmente è, la difesa del potere d’acquisto. Occorre prevedere meccanismi più idonei a salvaguardare, nel tempo, il valore degli assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla rivalutazione annuale in vigore prima del blocco imposto dalla legge Monti-Fornero.
Sulle pensioni italiane grava una tassazione doppia rispetto alla media europea, e, per questo, è necessaria una diversa politica fiscale che sostenga i redditi dei pensionati anche realizzando la completa equiparazione della “no tax area”Sulle pensioni italiane grava una tassazione doppia rispetto alla media europea, e, per questo, è necessaria una diversa politica fiscale che sostenga i redditi dei pensionati al livello di quella dei lavoratori dipendenti.
Rafforzare la previdenza complementare
CGIL CISL e UIL riconfermano l’importanza del ruolo svolto dalla previdenza complementare nel concorrere ad assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale. Anche a tale riguardo è necessario che il Governo valorizzi la peculiarità del risparmio gestito dai fondi pensione negoziali, riconoscendone la finalità sociale anche sul piano fiscale, riportando all’11 per cento l’imposta sostitutiva innalzata al 20 per cento per una malintesa idea di equiparazione alle rendite finanziarie. Occorre f avorire la diff usione della previdenza com- plementare in tutti i settori, tramite lo sviluppo dell’educazione previdenziale e il rilancio di una campagna informativa istituzionale ed estendendo ai dipendenti pubblici l’attuale regime fiscale previsto per i lavoratori del settore privato.
CGIL CISL UIL rafforzano il proprio impegno contrattuale per la promozione delle adesioni e per un processo che favorisca l’accorpamento dei fondi pensione per meglio tutelare il risparmio previdenziale dei lavoratori.
Il Governo dovrebbe favorire lo sviluppo di condizioni che consentano di contemperare l’obiettivo dei fondi pensione di migliorare ulteriormente la tutela e la redditività dei patrimoni dei propri aderenti, in un orizzonte temporale di lungo periodo, con l’interesse generale a convogliare una quota maggiore del risparmio previdenziale verso l’economia reale, per rafforzare la crescita infrastrutturale e produttiva del Paese.
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